Mediazione delle relazioni in un’impresa strutturata

Cosa li porta da me: il titolare di un’impresa strutturata si sente stanco e demotivato, disinnamorato del proprio lavoro, affaticato dalle dinamiche interne nella gestione del suo team di responsabili esecutivi. Per le problematiche esistenti e relative all’area imprenditoriale è già stato definito un progetto di accompagnamento gestito da professionisti esperti, ma occorre lavorare anche sulla leadership e sulla realizzazione di un gruppo di lavoro affiatato e coordinato.

Metodo: Colloqui con il titolare, con il team dei responsabili esecutivi e con i singoli al fine di poter far emergere gli episodi pregressi che hanno generato le attuali modalità relazionali. Esplicitazione delle incomprensioni per poterle sciogliere, adozione di nuove modalità comunicative,  disvelamento di alleanze e fratture interne, ridefinizione del mansionario alla luce dei significati emersi. Il tutto rimanendo a stretto contatto con gli altri professionisti coinvolti nella riprogettazione del Piano d’Impresa.

Risultato: riposizionamento del titolare nel suo ruolo e assunzione della leadership grazie all’apprendimento di nuove modalità di gestione delle relazioni, creazione di un team fortemente collaborativo nella gestione delle diverse aree di lavoro.

Il mio intervento in azienda inizia dopo la positiva esperienza di mediazione familiare che il titolare aveva effettuato presso il mio studio: poiché le vicende della vita privata hanno sempre ripercussioni anche in ambito lavorativo, è apparso logico seguire la via della mediazione delle relazioni anche in azienda.

In questo caso erano già presenti in azienda altri colleghi della Cesaro&Associati e la mia presenza è stata quindi inserita all’interno di quel progetto. Al fine di creare una collaborazione sinergica – sia per evitare di interferire involontariamente nel reciproco lavoro, sia, soprattutto, per orientarsi verso un arricchito progetto condiviso – ad ogni mio singolo intervento ho realizzato una breve relazione per tenere costantemente informati i colleghi e il titolare in merito a modalità, obiettivi e risultati (raggiunti o attesi).

Ho quindi iniziato affiancando un collega in alcuni incontri con il personale dell’azienda con l’obiettivo di comprendere meglio il suo progetto di un organigramma che ha visto collocarsi i dipendenti dell’azienda in ruoli strategici diversi da quelli abituali. In accordo con lui ho proceduto individualmente con incontri “a due” e “a tre”: lo scopo è stato rendere operativo e fluido il suo progetto. Gli incontri sono stati realizzati nell’arco di 4 mesi.

Il mio lavoro è stato orientato a comprendere le dinamiche relazionali che si erano realizzate in passato in maniera da esplicitare e sciogliere le tensioni, interrompere prassi consolidate che hanno generato pettegolezzi e malumori, cogliere le difficoltà personali in maniera da poter proporre nuove modalità operative, attivare una comunicazione più aperta ed assertiva accompagnando in particolare il titolare ad assumere un ruolo più strutturato e solido. Il titolare è stato coinvolto in alcuni incontri con i dipendenti e in incontri individuali.

Nel frattempo in azienda molte cose sono cambiate: una persona si è licenziata, alcuni macchinari sono stati portati via…si è creato molto “spazio vuoto” visibile anche allo sguardo.

Lo “spazio vuoto” è diventato uno spazio di creatività relazionale e nell’arco di un anno, con incontri dapprima frequenti poi sempre più diradati, si sono delineate nuove modalità cooperative e sono diminuite le tensioni interne, il titolare ha trovato il suo stile di leadership rimotivandosi come imprenditore. Con molta soddisfazione sono stati sciolti i nodi creati dai fili invisibili celati dietro le immediate necessità operative.